La via della scagliola

La scagliola è il nome attribuito ad una tecnica artistica che partendo da materiali naturali, riesce a sviluppare veri e propri schemi decorativi e intarsi densi di raffinata bellezza. Una tradizione artigiana in cui materiali nobili e costosi vengono sostituiti da materiali più semplici ed economici in grado di costruire apparati decorativi colorati e sinuosi su un fondo scuro.

L'idea è quella di rendere con più facilità e con mezzi più "semplici" quegli effetti cromatici, quei disegni e composizioni del tutto simili ai lavori in marmi e pietre dure, difficili da reperire e costosi per molti committenti.

La tecnica della scagliola viene largamente applicata per la realizzazione dei paliotti d'altare che costituiscono un'importante eredità culturale della Valle Intelvi. Si tratta di un rivestimento mobile decorativo del fronte dell'altare, lavorato con maestria assoluta dagli artisti intelvesi. Un repertorio in cui tra la ripetizione di elementi fissi, come cornici e volute, vengono inseriti elementi mobili, come girali vegetali, fiori e uccellini e temi devozionali tra i quali spiccano le immagini di Santi, Protettori o della Vergine col Bambino.

In Italia la produzione della scagliola è legata al carpigiano Guido Fassi (1584-1649). A Carpi, infatti, verso il secondo decennio del Seicento, si formò un importante centro di produzione che portò avanti questa tecnica per tutto il Settecento fino all'Ottocento.

Nella Valle d'Intelvi accanto a nomi come quelli dei Solari, Molciani e Rapa troviamo artisti "senza nome" le cui opere sono definite genericamente "di ambito intelvese", ma che meritano una visita per la meraviglia che si prova davanti a tanta bellezza.

In particolare i Solari di Verna possono, a pieno titolo, essere considerati maestri di una vera e propria scuola della scagliola per tutto il Settecento in un ampio territorio lombardo che va dal lago Maggiore, al Ticino, al Cremonese fino a toccare il Piemonte.