I Ferretti

di Castiglione (Centro Valle Intelvi)

Praticamente ignorata fino alla riscoperta di don Nicola Cetti negli anni sessanta del Novecento, la dinastia dei Ferretti ha dato i natali a scultori, commercianti, appaltatori di materiali lapidei, stuccatori e pittori.

Un ramo della famiglia, nativo della frazione La Torre, ebbe un'attività in ambito artistico e architettonico per oltre un secolo (fine Seicento-Settecento) a partire dalla figura di Carlo. Il figlio Giorgio come scultore di figura ha ricevuto un pagamento per una statua della Carità e per due putti di marmo di Carrara messi in opera sull'altare maggiore della nuova chiesa dei padri di San Filippo Neri a Torino, su commissione del principe di Savoia Carignano Emanuele Filiberto (1701-1703). Inoltre, con collaboratori, lavorò a Cherasco (Cuneo), nel Santuario della Madonna del Popolo. A partire dal 1712 e fino al 1723 insieme con il figlio secondogenito Antonio, lavorò come stuccatore nel castello di Ludwigsburg e successivamente, dal 1724 al 1726, in quello di Mannheim in Germania. I Ferretti sono stati inseriti in qualità di stuccatori in più vaste équipe di artisti secondo accordi societari e di collaborazione con le famiglie dominanti dei Carloni di Scaria e dei Retti di Laino. Rientrato in Italia nel 1758 fece, sempre in collaborazione col figlio, le statue dei Santi patroni e di angeli poste sul davanzale della loggia del duomo di Cremona. La ricerca di ingaggi ha indotto Giorgio e Antonio ad aprire sin dagli anni venti del Settecento un nuovo fronte di attività nei territori orientali dello Stato di Milano e in quelli di terraferma della Serenissima (anche questi ultimi costante meta di dinastie di artisti lacuali sin dal Medioevo). Due furono le sedi privilegiate: Cremona e Brescia e nuovamente padre e figlio si proposero in qualità di statuari in pietra piuttosto che stuccatori.

A Brescia, nel palazzo Avogadro tutte le diverse statue del Giardino e della Fontana sono di Giorgio Ferretti. A Cremona Giorgio e Antonio Ferretti hanno modellato i Santi e i putti nella facciata del Duomo. Dal 1737 al 1746 Antonio intaglia ampie porzioni dei fregi marmorei nell'aula del Duomo nuovo mentre nella chiesa di San Clemente scolpisce le statue della Fede e della Carità e un angelo nella chiesa di Santa Maria della Carità nel 1746.

Nel 1731, durante i periodici ritorni in Patria, collaborò con il padre alla decorazione plastica dell'altare del Crocifisso a Nesso, nella chiesa dei Santi Pietro e Paolo, dove progettò gli stucchi, il crocefisso ligneo e l'intera macchina d'altare, purtroppo in buona parte perduta per il rifacimenti di tardo Ottocento destinata a sostituire l'antica devozione con quella al Sacro Cuore. 
Il terzogenito Domenico, nato nel 1701 a Castiglione, lavorò nella realtà piemontese in qualità di statuario in marmo con la realizzazione del Sant'Eusebio per la cattedrale di Vercelli, sia in qualità di stuccatore in Torino. Sposata una figlia di Giulio Quaglio, lavorò nel castello di Rastatt, nel castello reale di Stoccarda, a Ludwigsburg e a Würzburg. Nel 1747 passò da Vienna al Württemberg, fermandosi a Stoccarda, dove nella "Residenz" realizzò i gruppi della Guerra e della Pace, dell'Arte e della Scienza, del Commercio e dell'Agricoltura. Nel 1763 scolpì a Ludwigsburg gruppi allegorici per la "Residenz" e in quella città lavorò per molti anni nella manifattura di porcellana. Tornato negli ultimi anni della propria vita a Stoccarda, vi morí il 26 gennaio 1774.

Il crescente prestigio acquisito soprattutto nei confronti del regio architetto non fu tuttavia sufficiente per introdurre nel complesso cantiere di decorazione della cupola del santuario dinastico di Vicoforte nei pressi di Mondovì l'ultimo dei quattro fratelli: Alessandro. Avviato all'attività pittorica, la sua presenza è attestata nei cantieri mitteleuropei. Perfezionatosi a Vienna, anche attraverso l'attività per allestimenti teatrali con i Bibbiena, tra il secondo e il terzo decennio del Settecento si legò con il quadraturista bolognese Domenico Francia che lo condusse con sé prima tra la Boemia e la Moravia e poi a Stoccolma (1732). Nonostante le ottime credenziali, il mancato apprezzamento di un modellino preparatorio da parte dell'esigente committenza vescovile fece definitivamente sfumare la possibilità di apertura di nuovi ambiti di attività nello Stato sabaudo.

Tornato sul territorio lariano e intelvese ebbe commissioni documentate nel corso degli anni cinquanta del Settecento in territorio bergamasco e bresciano che si conclusero per la morte prematura del pittore. Nella parrocchiale di San Giorgio a Laglio, Alessandro fu l'autore, nel 1744, dei due grandi affreschi sulle pareti laterali del presbiterio, raffiguranti due episodi della vita di San Giorgio: "La tortura" a sinistra e "Il martirio" a destra.

La parabola artistica della famiglia ha avuto importanti riflessi nei luoghi di culto del paese natale: la plebana di Santo Stefano e l'oratorio della Madonna del Restello. Nella chiesa di Santo Stefano, la terza cappella a sinistra, di juspatronato della famiglia (1644), è diretta indicazione del prestigio familiare acquisito e simbolo del sostegno alla difficile ricostruzione della chiesa più antica della Valle dopo il parziale crollo in seguito allo straripamento del torrente Cazzola. Gli interventi di decorazione plastica all'interno della chiesa sono ascrivibili per ragioni cronologiche e stilistiche ad Antonio Ferretti, forse con la collaborazione dei fratelli scultori. Confronti con la produzione cremonese e bresciana si possono riscontrare negli angeli modellati intorno al crocifisso ligneo al centro dell'arcone del presbiterio. In particolare le figure angeliche si possono legare con alcune di quelle modellate a rilievo nella parrocchiale di Folzano (Brescia). Allo scultore sono riferibili anche le statue di san Domenico e santa Caterina da Siena ai lati dell'ancona nella cappella del Rosario per la raffinatezza nella cura dell'elegante panneggio e nella scelta della posa.

Opere di Alessandro Ferretti

Oratorio della Madonna del Restello, Castiglione. Natività della Vergine di Alessandro Ferretti
Oratorio della Madonna del Restello, Castiglione. Natività della Vergine di Alessandro Ferretti
Oratorio della Madonna del Restello, Castiglione. Annunciazione di Alessandro Ferretti
Oratorio della Madonna del Restello, Castiglione. Annunciazione di Alessandro Ferretti