Cerano d'Intelvi

Cerano con le sue frazioni di Giuslino e di Veglio è un borgo di origine antica. All'ingresso del paese, lungo via Roma, si trova la Corte Comitti, un agglomerato di case che risale al XVII secolo. Più avanti si trova la casa Pinchetti, in sasso, risalente al 1608, dove ha sede il Museo dello stucco e della scagliola. Non lontano, circondata da un giardino, sorge la casa Cassarini, un ex convento del Settecento.

La via Giani, ricca di storia e di opere d'arte, è il cuore del paese e qui si trova l'antica casa natale dell'artista Giuseppe Giani. Accanto a Piazza Europa si incontra la Parrocchiale di San Tomaso. Scendendo gli scalini lungo la fiancata della chiesa si arriva alla fontana medievale del "Mortee", l'antico lavatoio. 

Proseguendo sulla via Roma, in direzione Schignano, giunti alla fontana dedicata a San Francesco, opera di Bruno Gandola, si sale all'antica frazione di Giuslino sorta in epoca medioevale. Da qui parte la mulattiera che porta al Monte San Zeno dove si trova l'anonima chiesetta consacrata nel 1215 e che venne distrutta da un forte temporale nel 1956, ora restaurata. 

Curiosità

Il ceranese Flaminio Pagani, con diversi tecnici e operai della Valle Intelvi, è stato un progettista della mitica Transiberiana. Nella frazione di Giuslino esiste ancora la casa dove ha abitato, e un'iscrizione ricorda tutti i Paesi in cui operò costruendo la ferrovia.

Chiesa di San Tomaso

La chiesa di San Tomaso, con il massiccio campanile romanico, è di antichissima fondazione ed è stata elevata a dignità parrocchiale dal 1556. Frutto delle ristrutturazioni effettuate a partire dal XVI secolo, presenta nel presbiterio una grande pala d'altare di fine Seicento - primissimo Settecento con "l'Incredulità di San Tommaso", ricca di suggestioni genovesi. Inquadrata da colonne tortili nere, è accompagnata dalle statue in stucco di san Zeno e santa Lucia, attribuite al ceranese Giovanni Battista Giani.

Chiesa dei Santi Quirico e Giulitta

La chiesa dei Santi Quirico e Giulitta è una splendida testimonianza di architettura medievale, databile tra l'XI e il XII secolo. All'interno possiamo ammirare un dipinto del 1642, dall'antico carattere devozionale, racchiuso in una decorazione plastica settecentesca, raffigurante la "Vergine del Rosario e santi" circondata dai quindici Misteri. L'opera presenta in basso a destra il nome del committente "il Signor Capitano Antonio Silva, ha fatto fare nell'anno 1642".

Una porta conduce alla primitiva abside romanica, datata tra il 1125 e 1150. Al suo interno, lungo la parete, è visibile un ciclo di affreschi con le storie della "Passione di Cristo". 

Negli ITINERARI le brochure delle singole chiese.