Centro Valle Intelvi

Castiglione

Castiglione d'Intelvi (ora Comune di Centro Valle Intelvi) è un borgo formato da tre frazioni: Visonzo, Montronio e La Torre che deve il suo nome ad un'antica torre oggi non più visibile. Nella frazione di Montronio si è conservata pressoché intatta una casa-forte nota con il nome di Casa Rinaldi che conserva al suo interno un ciclo di affreschi quattrocenteschi con scene di caccia e di vita cortese (Camera picta).

Il nome "Castiglione", che allude di per sé a un luogo fortificato, comparve nell'anno 852 in un documento del Codice Diplomatico Santambrosiano che descriveva una divisione di beni tra Adalburga vedova di Adelgisi de Sclanno (Schianno) di origine alamanna e il cognato Balderici. Tra le terre è nominata la località di Castellione (Castiglione).

Nell'anno 859, in una promessa fatta da Teoperto ad Ellenone, il paese venne menzionato come "Castelione sito inter lacus", e un solo sito in Lombardia che porta il nome di Castiglione è posto tra due laghi: Castiglione Intelvi tra il lago di Como con Argegno e il lago di Lugano con Osteno.

Le fonti che ci possono aiutare a capire qualcosa in più della fortificazione, "castrum", a cui la torre apparteneva sono scarne. In una pergamena del Codice Diplomatico Santambrosiano redatta nell'anno 804, si parla di una donazione fatta all'oratorio di San Zenone di Campione dal chierico Orso, detto Pietro, figlio di Aroaldio di Calendasco sul Po; tra i beni citati compare una casa in terra intelvese (Antellaco è un antico toponimo della Valle Intelvi), nel contado del Seprio, in un luogo chiamato castello Axongia, governato da un certo Lorenzo.

In una seconda pergamena redatta nell'anno 807 viene invece evidenziata una vendita fatta da Giseperto a Totone di Campione di due servi di nome Mauro e Ansa, figli di Teuderada, di castello Axongia.

In un carteggio del 987 si parla di beni situati "in castro Castillioni", scambiati tra il monastero di Sant'Ambrogio di Milano e un certo "Vuido abitator roco Castillione sito loco Entelavo".

Oratorio di San Domenico
Oratorio di San Domenico

Infine la nota dell'Arciprete della plebana di Santo Stefano Giovanni Ferrario (1837 - 1889) relativa all'oratorio di San Domenico alla Torre dice: "È costrutto ai piedi della Torre che ha dato il nome alla Frazione. Questa di molto si elevava, ma fu demolita in parte, e vi si è fatto il tetto, servendo ora di casa di abitazione di Giulio Noli fu Carlo." E ancora "La Torre viene demolita in parte da pochi anni … In fondo alla contrada vi ha un grande e solidissimo fabbricato che porta il nome di Castello che li richiama idee militari e guerresche o tempi di dominazione feudataria."

Da "CASTIGLIONE INTELVI - La plebana di Santo Stefano e la chiesa di Sant'Agata" di Simona Castelli, 2024 Fotoidea San Fedele.


Meritevoli di una visita sono la plebana di Santo Stefano, la chiesa di Sant'Agata, l'oratorio della Madonna del Restello e il Teatro.

Chiesa di Santo Stefano

La chiesa di Santo Stefano, chiesa matrice della pieve della Valle Intelvi per tutto il Basso Medioevo, è un edificio monumentale che risale al VI secolo. Ricostruita dopo il crollo cinquecentesco, conserva al proprio interno un maestoso altare ligneo a colonne tortili che racchiude la pala seicentesca col "Martirio di Santo Stefano". Al centro dell'arcone del presbiterio possiamo ammirare il magnifico crocifisso ligneo. Già presente nel 1707, è accompagnato da angeli in stucco. L'opera è probabilmente ascrivibile alla famiglia degli artisti Ferretti nella cui cappella è presente l'affresco "l'Apparizione della Vergine a San Girolamo" che riproduce una stampa di Agostino Carracci, tratta dalla tela dipinta dal Tintoretto per l'altare dell'Albergo della scuola di San Fantin a Venezia e oggi alle Gallerie dell'Accademia. Pregevole anche il dipinto del 1835 del pittore Onorato Andina che descrive "l'Apparizione di Gesù Bambino a Sant'Antonio da Padova".

Chiesa di Sant'Agata

La chiesa di Sant'Agata si trova di fronte alla parrocchiale di Santo Stefano ed è stata eretta nel 1587 per volontà di Pietro Perrone. Al centro del presbiterio la statua settecentesca dell'Addolorata rimanda alla Madonna della Soledad. Nella cappella destra, dedicata a sant'Agata, l'affresco, realizzato da Onorato Andina nel 1839, descrive il martirio della Santa.

Oratorio della Madonna del Restello

L'oratorio della Madonna del Restello ha un'elegante struttura ottagonale e uno stile che rappresenta un esempio straordinario di tardobarocco in Valle. L'edificio nasce come oratorio privato ed è stato costruito come ex voto tra il 1717 e il 1726. Si racconta che i valligiani, per difendersi dal contagio di un'epidemia di peste, decisero di erigere un cancello in legno in prossimità del confine con il paese di Dizzasco, che in dialetto si dice "resc-tèl", per sbarrare il passo a chi arrivava da fondovalle. All'interno gli affreschi di Alessandro Ferretti con "l'Annunciazione" e la "Natività della Vergine" e la splendida volta con "l'Assunzione della Vergine" di Giulio Quaglio.

Camera picta di Casa Rinaldi

Teatro di Castiglione

Nato nella seconda metà dell'ottocento, e del quale si hanno notizie certe attraverso una donazione fatta nel 1951 al Comune di Castiglione Intelvi da parte di Mario Botta, il teatro è stato sede di molti spettacoli che venivano allestiti con una particolarità: l'accompagnamento musicale cantato. Gli spettacoli erano generalmente invernali durante i mesi di permanenza in Italia degli emigranti nelle feste di Santo Stefano, della Madonna Addolorata, nella quarta domenica di gennaio e nel primo giorno delle Quarant'ore.

Notizie documentate dell'attività del Teatro si hanno a partire dal 1906 quando, attori definiti "dilettanti" hanno portato, con impegno e passione, momenti di evasione e di felicità nei cuori dei loro compaesani, in tempi avari di divertimento.

Questo teatro è stato costruito secondo criteri ancora rinascimentali cioè la sala rettangolare da pallacorda con un punto di vista privilegiato, quello assiale centrale, ed inoltre con palchi di tipo elisabettiano senza chiusure laterali che permettono quindi una sonorità abbastanza forte all'interno della scatola teatrale.

Negli ITINERARI le brochure delle singole chiese.